3. Il nazismo pandemico
Nel XXI secolo, Klaus Schwab, già fondatore e presidente del World Economic Forum di Davos, nel suo libro “Come gestire la quarta rivoluzione industriale”, con prefazione di John Elkann, CEO della FMA, ex FIAT, e nipote di Gianni Agnelli, scrive:
“Il futuro è rappresentato dalla biologia di sintesi, che darà la possibilità di creare organismi con determinate caratteristiche attraverso la modifica del DNA.”
“…L’abilità di modificare la componente biologica può coinvolgere praticamente qualsiasi tipo di cellula, permettendo la creazione di piante o animali geneticamente modificati o la modificazione di cellule di organismi adulti, tra cui gli esseri umani.”
“…capacità di mutare la genetica degli animali così da poterli allevare con alimenti più economici o maggiormente disponibili…”, forse sta parlando degli insetti che stanno arrivando nei nostri mercali per uso alimentare?
È la società eugenetica di cui scriveva Aldous Huxley nel suo “Il mondo nuovo”, (ricordiamoci che il fratello lavorò come eugenetista per i nazisti) e anche quella di George Orwell e dei suoi “La fattoria degli animali” e “1984”. Società in cui eugenetica e controllo sociale sono i pilastri su cui si fonda.
Modelli distopici sicuramente ma anche utopici, irrealizzabili nella pratica, sosterrebbe qualcuno. Risponde lo stesso Schwab:
“…I limiti non sono tanto di natura tecnica, ma perlopiù giuridica, normativa oppure etica.”
E il “modello a punti” già presente in alcune aree della Cina.
Ma che centra tutto questo con la pandemia?
Rileggiamo quello che scrive Schwab:
“…I limiti non sono tanto di natura tecnica, ma perlopiù giuridica, normativa oppure etica.”
Quindi, se ci fosse una situazione emergenziale, con milioni di morti nel mondo e, con miliardi di contagiati forse si potrebbe trovar e il modo di derogare alle norme, alle costituzioni, alla democrazia e iniziare ad introdurre un modello sociale neofeudale, con una marea di persone impoverite, ma soprattutto, come per il vecchio nazionalsocialismo hitleriano, creare il super-uomo, l’uomo nuovo: il trans-umanesimo.
“… utilizzare e impiantare dispositivi interni che monitorano i nostri livelli di attività e i valori ematochimici e in che modo questi siano associati al benessere, alla salute mentale e alla produttività.”
Non ricorda quanto viene iniettato attualmente con i sieri genici e i numerosissimi fenomeni di magnetismo per cui rimangono attaccati al braccio, sede dell’iniezione, monete, cucchiaini, ecc.? quantum dots? Microchip?
E poi, ancora:
“… creazione di bambini i cui geni sono stati progettati e che posseggano tratti particolari…”
Il processo attualmente in atto e di cui dobbiamo renderci conto non è una sperimentazione farmacologica di cui gli esseri umani sono cavie, e nemmeno si tratta solo di una riorganizzazione sociale, bensì della trasformazione dell’essere umano in altro, in qualcosa che a noi, al momento è sconosciuto, e destinato a creare l’”uomo nuovo”, il “super uomo” e i suoi servitori. Poi, chi, tra questi, sosterrà il processo trasformativo sarà schiavo, gli altri saranno inutili nella nuova società dove le macchine sostituiranno gran parte degli uomini.
Quindi lo scenario potrebbe essere il seguente:
- forte riduzione della popolazione mondiale, soprattutto nei paesi occidentali;
- diverse forme di esseri umani: subumani (servi) e superumani (padroni);
- transumanesimo e massiccio controllo sociale.
Allora che possiamo fare noi, piccoli uomini comuni?
Continua…(4. La Vittoria).