L’esperienza con il Respiro coerente del BreathBalance®, raccontata da Veronica
Ho incontrato Nicoletta Ferroni e Alfonso Guizzardi diversi anni fa. Dapprima ho conosciuto Nicoletta, cercavo qualcuno con cui lavorare con il ThetaHealing® nella città di Trieste, tecnica meravigliosa che mi ha insegnato ad osservare come creo ogni esperienza della mia vita e ad assumermene piena responsabilità con lo scopo di potermi avvicinare sempre di più ad esperienze e qualità di gioia: un lavoro interessantissimo su sistemi di credenze e memorie che generano realtà, un lavoro di consapevolezza in primis ed energetico in seconda istanza perché attraverso questa tecnica di connessione si può accedere a nuovi spazi e cambiare quelle convinzioni che limitano le manifestazioni di amore e abbondanza nella propria vita. Poi un giorno, dopo una sessione, vengo attratta dal libro “Il primo respiro”, scritto da Nicoletta, in esposizione nella stanza e…….da lì mi si aprono nuove porte. Ho cominciato con Nicoletta un percorso di Rebirthing che è durato circa un anno. Lo scopo di questa tecnica è quello di utilizzare la respirazione circolare per raggiungere uno stato theta e rivivere le memorie di nascita, dal concepimento, alla gestazione, alla nascita fino poi all’allattamento. La scoperta interessante e nuova alla quale sono arrivata a consapevolezza è come il nostro essere ricrea ogni memoria perinatale generando una coazione a ripetere che origina agli albori della nostra venuta al mondo influendo non solo sulle nostre esperienze di vita ma anche sul nostro carattere, sulla nostra forma fisica e postura, nonché sul nostro modo di respirare e camminare. Come spiegherò più avanti ho potuto ancor più approfondire questi aspetti lavorando con il BreathBalance®.
Nel dettaglio, posso dire che l’esperienza col Rebirthing è stata per me molto impegnativa in quanto la mia mente ha un grande bisogno di controllare, classificare, comprendere ed etichettare ogni cosa: questo lavoro, a mio avviso, bypassa completamente gli schemi e le aspettative mentali e richiede necessariamente di portare la propria consapevolezza e presenza al respiro e questo è un allenamento, non un’azione scontata. Infatti la prima cosa di cui sono arrivata a coscienza con il Rebirthing prima e col BreathBalance® poi è del mio respiro spontaneo come atto meccanico efficace solo in piccola parte, cioè efficace naturalmente a tenermi viva e a nutrire i tessuti del mio corpo ma molto inconsapevole rispetto al potenziale che porta: la mia partecipazione all’atto respiratorio non era né presente né attiva rispetto alla vita, sia a livello di coscienza, sia a livello corporeo. E per entrare nel lavoro è importante respirare veramente e pienamente e permettere all’aria di riempire non solo le cavità attraverso le quali entra o esce, bensì anche la gola, il torace e l’addome. Ricordo che ero incapace di gonfiare il torace durante le respirazioni, era come se l’aria scansasse la zona del cuore per una respirazione quasi totalmente addominale: grazie alla pazienza di Nicoletta e al mio impegno ho appreso la respirazione circolare e scoperto un nuovo modo per raggiungere lo stato theta e lavorare sulle mie prime ed importanti memorie. Sono molto grata. Infine ricordo con piacere una delle ultime sedute con Nicoletta in cui ho utilizzato il respiro per sciogliere le contrazioni del mio corpo mentre entravo nell’acqua gelida della vasca da bagno (il lavoro può essere eseguito anche in acqua naturalmente ….e non per forza gelida!!; l’acqua rievoca il liquido amniotico e porta alla luce grandi memorie di quel periodo di vita): il respiro, utilizzato consapevolmente, scioglie emozioni, rigidità corporee, sblocca energia intrappolata. Ne faccio un esempio a partire dalla mia stessa semplice esperienza corporea: quando si sente freddo il corpo si contrae come a volersi chiudere per proteggersi dall’esterno; questa contrazione però, interna al corpo, genera un blocco del flusso di energia e, nel tentativo di accumulare calore, ci troviamo invece a subire la condizione del freddo che tanto temiamo e ci infastidisce. Se mettiamo invece la nostra volontà nel servici del respiro per rilassare il corpo, se portiamo il nostro respiro dove c’è contrazione e gli permettiamo di sciogliere e dissolvere potremo riconnetterci col flusso di energia che anche attraverso i nostri fluidi scorre dentro di noi. Il freddo si dissolve ma è una scelta di volontà e di presenza quella di connetterci al nostro respiro, alla nostra essenza e di servircene consapevolmente. Non è semplice, per me non lo è stato abituata come sono a correre e a comprendere cosa serve per raggiungere “il risultato”. Il lavoro col respiro che ho affrontato con il Rebirthing ed il BreathBalance® porta a consapevolezza i nostri meccanismi e si propone attraverso un lavoro molto profondo di correggerli ed instaurare col tempo nuove abitudini, di respiro e di vita. Il fine non è “il risultato” ma l’esperienza stessa che vissuta consapevolmente ci parla del nostro Sé e dei nostri meccanismi.
Nelle sedute di BreathBalance® Alfonso propone, dopo un momento di centratura al quale segue un breve colloquio, degli esercizi di respirazione differenti a seconda delle necessità del momento e, abbinati a dei movimenti corporei tipici della terapia neurovegetativa di Reich: tutto questo era a me sconosciuto e razionalmente in un primo momento non capivo bene cosa stessimo facendo. Gli esercizi che eseguo con Alfonso abbinano la respirazione circolare, la quale viene eseguita con diverse qualità che Alfonso sceglie in base alle esigenze, ad alcuni micro movimenti ora oculari, ora labiali, diaframmatici o di altro tipo: questi movimenti erano per me del tutto inusuali e sconosciuti ma, tipici della terapia neurovegetativa di Reich, stabiliscono interconnessioni profonde e complesse tra lo psichico e il somatico, accendono consapevolezze e, lavorando di fine ed in profondità, modificano meccanismi fortemente radicati. E l’approccio è principalmente corporeo: la sfera mentale con i suoi inganni viene messa da parte, l’approccio razionale è per lo più orientato alla consapevolezza fisica e respiratoria ma è marginale; la vita (e lo sblocco ricercato) accade comunque e le manifestazioni in merito sono state per me spesso immediate! Ho cominciato a conoscere il mio respiro e le sue funzionalità, ho cominciato a vivere il mio corpo in modo più consapevole ed attivo, portando il respiro nelle contrazioni ho dato attenzione alle zone di fatica senza più subirle ma soprattutto, nei momenti di fragilità e insicurezza, sto con il mio respiro, l’ansia si calma e mi sento più sicura: sto dentro di me, del mio respiro mi posso fidare… ed è in questa fiducia, in questo amore ed in questa connessione con la mia essenza che mi si apre il cuore. E per citare un concetto per me di cuore, di Assaggioli, ripreso da Alfonso in uno dei seminari di gruppo del progetto R.A.BB.I.T. S.® (Rebirthing and BreathBalance International School), “il problema non è avere un ego ma avere un ego sintonico, in grado di mediare tra le polarità” : questo concetto personalmente mi ha aperto il cuore, troppe volte mi sono fatta la guerra, ho combattuto i miei attaccamenti, i miei vizi ed il mio ego e, ad oggi, posso dire che grazie al respiro come nuovo e antico alleato non subisco più le mie emozioni ma le posso ascoltare, gestire con equilibrio ed a volte posso pure difenderle e sostenerle nella loro illogicità! L’ho già detto prima, sono molto grata. Del percorso fatto e dei mondi incontrati dentro di me, semplici ma infinitamente ricchi e rotondi.
Infine, a proposito del lavoro di gruppo del progetto R.A.BB.I.T.S.®, le modalità di lavoro sono ancora più varie e diverse ed ho appreso cose che mi sono state utili, oltre che nella mia crescita personale, nel mio lavoro di counsellor. Tra queste non solo la correlazione degli eventi perinatali con le esperienze di vita e la coazione a ripetere i propri traumi e i propri drammi, ma ho appreso a conoscere e a sentire le persone osservando le loro strutture corporee, le loro contrazioni e modalità di respirazione. Sintonizzandomi sul respiro dei miei clienti ho imparato a sentirli, a meglio comprendere la loro storia e le loro necessità.
Insomma, il respiro è diventato per me un caro amico al quale appoggiarmi e con il quale confrontarmi continuamente; se non durante le sessioni nelle quali ero seguita e sostenuta Nicoletta ed Alfonso, nell’esercitarmi individualmente non posso dire di essere stata molto costante ma, quando il corpo sperimenta qualcosa di piacevole e di produttivo nella direzione della gioia e del benessere, il corpo stesso troverà un modo per riprodurre, ricreare e riappropriarsi di quello stato: la volontà è un’ottima alleata, seguire il flusso del respiro e della vita è inevitabile quando lo si ri-conosce e soprattutto posso dire che il movimento è molto più dolce e rilassante!
Buon respiro a tutti!
Veronica Aguzzoni