La morte è la vera libertà?
Quando pensiamo alla morte siamo invasi da emozioni dense, pesanti, principalmente paura. Abbiamo un vero e proprio terrore per ciò che accade al momento della morte. Nella cultura occidentale viene nascosta, se ne evita l’incontro, l’elaborazione e, anche, l’accettazione. Ma in fondo che cos’è la morte? vi si può pensare diversamente?
Le religioni ci soccorrono, nel vano tentativo di alleviarci la paura, il terrone che tutto finisca, promettendo un mondo oltre … un mondo che viene rappresentato , più o meno, come questo, solo un poco più spirituale… abbiamo corpi, siamo con i nostri cari, proviamo emozioni intense, e siamo circondati da coloro che abbiamo frequentato in vita. Ma la consolazione è scarsa e poco durevole.
Raramente pensiamo a cosa invece tiene unito il corpo che abitiamo, nel quale abbiamo trovato conforto per svolgere l’esperienza di anime incarnate.
Un’energia, un campo di coerenza che “obbliga” tutte le cellule del corpo a muoversi in maniera coordinata e funzionale all’unità che le guida … nessuna può ribellarsi all’autorità di questa forza, respingerne gli ordini, riutarsi di obbedire…
Ma alla morte accade qualcosa di straordinario: ogni cellula diventa libera, in un processo di affrancazione che le porta a manifestare, ognuna come crede, la propria energia… sono libere!!! non c’è mai stata così tanta vita se non ora che il corpo è morto!!!
Allora possiamo renderci conto che il vero ed unico scopo della nostra esperienza qui sia quello di continuare il nostro processo evolutivo, acquisire le necessarie abilità, virtù, ecc. per poter continuare il nostro cammino del ritorno all’Uno, da cui siamo venuti… non per morire ma per diventare il Tutto!!! una brocca che ho appena riempito di acqua dal mare potrebbe pensare di essere diversa dall’acqua che è rimasta nel mare, ma che succede se la riverso da dove essa proviene? muore?
Alfonso Guizzardi
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